Ecografia
L’ecografia o ecotomografia è un sistema di indagine diagnostica medica che non utilizza radiazioni ionizzanti, ma ultrasuoni e si basa sul principio dell’emissione di eco e della trasmissione delle onde ultrasonore.
Queste onde in parte vengono riflesse dalla parete addominale e dalla parete dell’utero, creando echi. Quando le onde ultrasonore arrivano al feto mandano altri echi o onde di contorno che sono trasformati in immagini sul monitor dell’ecografo. Con l’ecografia è quindi possibile osservare in modo dettagliato il feto dentro l’utero. L’ecografia prevede che l’operatore abbia particolari doti di manualità e spirito di osservazione, oltre a cultura dell’immagine ed esperienza clinica.
Non tutte le linee guida internazionali sono concordi sulla necessità o meno di effettuare una indagine ecografica nel corso del primo trimestre.
È fortemente consigliato comunque eseguire l’ecografia intorno dalla 10° alla 13° settimana di gestazione per valutare:
- La vitalità dell‘embrione;
- Stimare l’esatta epoca gestazionale;
- Stabilire il numero dei feti e, in caso di gravidanza plurima, la corionicità/amnionicità;
- Evidenziare le malformazioni maggiori, ad espressione precoce;
- Effettuare, quando possibile, la misurazione della translucenza nucale, da associare sempre ai marcatori sierologici del primo trimestre (test combinato).
Risulta d’altro canto obbligatoria allorchè sussistano indicazioni specifiche:
- Per confermare il sospetto di una gravidanza ectopica, di una mola idatiforme o di una massa pelvica;
- In caso di sospetto aborto; Prima di un intervento chirurgico (es. interruzione di gravidanza o posizionamento di cerchiaggio cervicale);
- Durante una procedura diagnostica invasiva (prelievo di villi coriali, amniocentesi).
L’ecografia del secondo trimestre o Morfologica è un’indagine fondamentale a cui tutte le gestanti devono sottoporsi.
Una ecografia di routine dalla 15°alla 22° settimana di gestazione incrementa la frequenza con la quale vengono riconosciute prima della nascita le malformazioni fetali maggiori, presenti nel 2-3% di tutti i nati.
Un maggior numero di genitori possono avere quindi l’opportunità di ricevere un counselling precoce, con la possibilità di interrompere eventualmente la gravidanza.
A determinare un intervallo così ampio possono aver contribuito il tipo di anomalie, l’età gestazionale al momento dell’esame, l’abilità dell’esaminatore, la modalità nella quale viene eseguito l’esame, la qualità dello strumento (dell’equipaggiamento) utilizzato.
La sensibilità diagnostica dell’indagine ecografica del secondo trimestre associata all’amniocentesi e quindi allo sviluppo del cariotipo fetale, in particolar modo il cariotipo molecolare, aumenta notevolmente il rate diagnostico per patologie fetali.
L’ecografia quindi, pur se correttamente effettuata, non riesce ad individuare tutte le anomalie fetali e non può indicare con certezza che il bambino sia perfettamente sano, per cui l’associazione con indagini prenatali di laboratorio è fortemente consigliata (amniocentesi e cariotipo fetale o cariotipo molecolare).
Gli ultrasuoni utilizzati nella pratica ostetrica da oltre 25 anni non hanno mai riportato effetti dannosi, anche a lungo termine, sul feto.
Per tale ragione, con le procedure oggi adottate, l’uso diagnostico dell’ecografia è ritenuto esente da rischi.